Giosuè 24:1-33  Scegliete Oggi Chi Volete Servire!

Ci sono parole che segnano indelebilmente la nostra crescita spirituale, parole che sono impresse nella nostra mente in maniera indelebile, parole che ci incoraggiano, ci sostengono nei momenti di difficoltà e guariscono la nostra anima, come ad esempio le parole che troviamo nel Libro di Mormon quando Nefi dice….

Andrò e farò le cose che il Signore ha comandato, poiché so che il Signore non dà alcun comandamento ai figlioli degli uomini senza preparare loro una via affinché possano compiere quello che egli comanda loro.

oppure quelle che troviamo nel Libro di Mormon in Ether… 12:27 

E se gli uomini vengono a me, mostrerò loro la loro debolezza. Io do agli uomini la debolezza affinché possano essere umili; e la mia grazia basta a tutti gli uomini che si umiliano dinanzi a me; poiché, se si umiliano dinanzi a me, ed hanno fede in me, allora farò in modo che le cose deboli divengano forti per loro.

Ultimamente ho sentito, visto anche i fatti che sono accaduti e che so che accadranno, ho sentito come molto toccanti le parole che disse Giosuè al popolo d’Israele quando si rese conto che stava per morire. Giosuè, che fu colui che succedette a Mosè, convoca gli anziani, i capi, i giudici e gli ufficiali del popolo e parla a loro e gli ricorda loro come Dio li ha protetti e li fece prevalere sui loro nemici e dice al Cap 24:13-16

13 E vi diedi una terra per cui non avevate lavorato e delle città che non avevate costruito, e voi abitate in esse; e ora mangiate il frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantato".

Egli quindi li esorta a RICORDARE perché con molta facilità l’uomo dimentica il bene che ha ricevuto, come spesso accade anche a noi oggi, ci dimentichiamo come Dio ci ha benedetto nella nostra vita e guidato nella vera Chiesa. La mia personale conversione il modo in cui ho conosciuto i missionari è un vero miracolo e non lo dimenticherò mai. Credo che anche voi dobbiate ricordare come Dio vi ha condotto in questa Chiesa, che può essere il nostro rifugio dall’uragano e dall’ira. Tutti voi non siete qui per caso, tutto fa parte di un piano preparato sin dai tempi della preesistenza quando promettemmo a Gesù Cristo che avremmo difeso la verità. Ecco perché è importante ricordare, perché l’uomo dimentica facilmente.

Dopo avere ricordato quanto Dio è stato misericordioso nel liberarli dalle catene della schiavitù, egli pronuncia le sue ultime parole che troviamo al versetto 24:14-16

14 Perciò ora temete l'Eterno e servitelo con integrità e fedeltà; e togliete via gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite l'Eterno. 15 E se vi pare cattiva cosa servire l'Eterno, scegliete oggi chi volete servire, o gli dèi che servirono i vostri padri di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel cui paese voi abitate; quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno». 16 Allora il popolo rispose e disse: «Lungi da noi abbandonare l'Eterno per servire altri dèi!

Oggi è il tempo in cui questo poderoso invito va rinnovato ed accolto nei nostri cuori e nelle nostre azioni, è il tempo di alzarci di fronte al mondo, ognuno ha il suo mondo …i nostri amici, i nostri parenti, non tacere e dire parole di verità. Per i tiepidi per coloro che non frequentano le riunioni dico che è tempo di prendere posizione, perché l’ambiguità e il compromesso non ci salveranno. Questo tempo non è tanto dissimile al tempo di Noè, quando le persone si facevano beffe di lui e dicevano che era matto. La gente di allora continuava la sua vita come se niente fosse, ignari di ciò che stava per accadere.

Vi ricordo che quando il Signore verrà prima di tutto verrà per mettere ordine nella Sua Chiesa, e dirà …te si e te no, tu sei un fedel servitore e tu non lo sei, non sei utile a nulla, tu sei ancora pula, tu sei grano.

Nella parabola di Gesù sui talenti, il Signore parla di due servitori fedeli, che usarono ciò che gli era stato dato per aumentare la ricchezza del maestro. Quando il maestro tornò dopo una lunga assenza, egli ricompensò i due servitori fedeli e disse loro:

"Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore" (Matteo 25:21, 23). Invece quanto sarà doloroso sentirsi dire!... 41 Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Ed ancora Io non vi conobbi mai”

Questo è il tempo della scelta, non si possono servire due padroni, è il tempo della separazione delle zizzanie dal grano, è il tempo in cui il grano verrà trebbiato e separato dalla pula. Chi vogliamo essere zizzanie o grano, pula o grano? Questa immagine della pula e del grano riguarda specificatamente la Chiesa. Le zizzanie sono coloro che vivono ancora nel mondo e non hanno accettato il Vangelo. La parola crisi è una parola antica, deriva dal greco krino ed indica l’atto del separare il grano dalla pula da parte dei contadini.

Tutti noi membri siamo pula e siamo grano allo stesso tempo. Quanta pula abbiamo che ricopre il nostro chicco? La maniera per liberarci di questa pula è quello che ci indica Giosuè nelle sue ultime parole di avvertimento …. quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno”.

E vi sono elementi che rendono difficile la separazione del grano dalla pula: uno è l’ORGOGLIO UMANO. Ricordo che quando ero consigliere del Pres. Curtis, il presidente della Missione Italiana di Padova, tutte le volte che veniva proposto un nome per una chiamata lui mi chiedeva sempre: Ma questa persona è “teachable”, “insegnabile” O vuole fare le cose a modo suo? Essere “insegnabili” è una delle caratteristiche distintive del vero discepolo di Gesù Cristo.

L’orgoglio è spesso invisibile, impalpabile, ma c’è, ed è sempre lì specialmente quando credi di non esserne posseduto. È un atteggiamento a volte mascherato dal buonismo, dall’autocompiacimento, dal credere di essere il migliore insegnante di tutti, dal preferire le cose del mondo piuttosto che quelle di Dio, tutto ciò che ci allontana da Gesù Cristo, nasconde in sé l’orgoglio.

Un’altra caratteristica importante è il servizio. Se siamo Suoi lavoratori, saremo trovati nella Sua vigna. Servire significa accettare di buon grado gli incarichi che ci vengono dati, qualsiasi essi siano, per essere trovati sul campo con la falce nelle mani quando Egli verrà.